DENIS CURTI

Diretore artistico 28^edizione del SI Fest

“Seduzioni. Fascinazione e mistero” è il tema di questa 28esima edizione del SI FEST. Seduzioni senza confini, seduzioni, senza etichette. Seduzioni che li rompono, i confini, dighe che si frantumano, acqua che inonda, che riempie le bocche, che arriva violenta, che soffoca o accarezza. Ci nuotiamo dentro, ci giochiamo. Luoghi, esseri umani, oggetti, corpi. 
È Denis Curti, già Direttore del festival dal 2000 al 2006 e oggi uno dei curatori italiani più affermati, a scegliere questo affascinante tema per il festival di fotografia più longevo d'Italia.
Il termine seduzioni deriva dal latino se- ducere e significa “portare via” ma anche “condurre fuori dal retto cammino”. E allora seduttore è colui che ci accompagna fuori dalla zona di comfort, che ci mostra uno sguardo altro, che ci insegna a vedere il nostro, di sguardo, e che riesce ad affascinarci con il suo. Ci avvicina. Ed è ancora lui che ci conduce fuori dal retto cammino. Quale retto cammino? Il nostro, quello che conosciamo a memoria e che è abitudine. Quello che non siamo seduce. Siamo noi la retta via. Vado via. Vado altrove. Raggiungo altro. Vedo altro. 

A parlarcene è proprio Denis Curti.

Seduzione verso una passione. La tua passione Denis gira da sempre attorno alla fotografia.
Direi di sì, ma fotografia non come strumento tecnologico, fotografia intesa come linguaggio, come possibilità, come strumento umano. Se è di questo che parliamo allora sì, penso che la fotografia sia il linguaggio che più mi appartiene: l'occasione più garbata per raccontare la storia degli uomini e delle donne su questa terra. La fotografia è la mia quotidianità.
Anche la sua voce è garbata. Parole attente, scelte con cura.
E invece cosa intendi per seduzione verso un impegno? Impegno e passione non sono sinonimi?
Noi siamo sedotti dalle immagini perché rappresentano una sintesi perfetta. Questo ho pensato quando ho scelto il tema per questa edizione. Noi siamo abituati a ragionare sulla base di sfondi: il paesaggio è uno sfondo, i luoghi diventano sfondi. La fotografia che mi interessa è quella in grado di stravolgere questa abitudine, capovolgere il nostro modo di ragionare. La fotografia ha la capacità di portare in primo piano quello che noi vediamo come sfondo, che siano luoghi, persone, stati d'animo. Ho scelto un repertorio di fotografi in grado di fare questo.

Ecco la zona di comfort dalla quale uscire. Ecco la nuova strada: una via non retta. 

Se-ducere, portare a sé, portare fuori, creare dubbi. Tutto questo attira e spaventa.
“Il dubbio della bellezza”, di Pier Luigi Gibelli, potrebbe essere racchiuso tutto con questa mostra. Cos'è la bellezza? Ci sono persone che, legittimamente, fanno molta fatica a vivere nel dubbio, ma il dubbio è vitale, il dubbio è crescita, è luogo di scoperta. Così come uscire dal retto cammino è vitale.

Fotografi. Seduttori. Maestri.

Tutti fotografiamo, siamo dunque tutti fotografi?
Dipende dalla volontà. Tutti cuciniamo, ma non tutti vogliono diventare cuochi, così come tutti inviamo messaggi e e-mail, ma non è detto che la nostra volontà sia quella di diventare scrittori. Quelli di cui noi stiamo parlando sono autori che hanno al loro interno una volontà narrativa, hanno il desiderio di raccontare e raccogliere storie. Volontà e consapevolezza.

In questa 28esima edizione del SI FEST fa la sua entrata in scena anche un altro senso: l'olfatto. I profumi di Filippo Sorcinelli, maestro artigiano del mondo dei profumi, sono dei viaggi, delle storie, costruiscono mondi...
“Invece di un colore, di uno slogan, perché non creiamo qualcosa di più permanente?” abbiamo pensato. Ecco che nasce la collaborazione con Filippo Sorcinelli, che ha lavorato a un profumo che rispecchi il tema di questa edizione del festival. Come mi spiegava Filippo, per creare un'essenza occorrono moltissimi passaggi: ricercare, sperimentare, provare, scartare. Il profumo nato per il SI FEST arriverà a giusta maturazione alla trentesima edizione.

In una tua vecchia intervista parli di occhi da indossare, di sguardo da infilare e attraverso cui osservare, assorbire, guardare i lavori degli artisti in mostra. Quali occhi, quale sguardo inviti a indossare in questa 28esima edizione del SI FEST?
Uno sguardo privo di giudizio. Uno sguardo curioso e accogliente, pronto a ricevere.

Faccio a Denis Curti l'ultima domanda, la più ovvia: il motivo della scelta seduzioni.
Ho scelto questo tema perché penso che in questo momento ci sia bisogno di seduzione. Penso che ci sia estremo bisogno di attenzione, di consapevolezza, e di voglia di richiamare a sé, ma in modo gentile, seducente.

E allora benedetta sia la seduzione, benedetto sia il dubbio e il timore, benedetto sia il non conosciuto, l'ignoto, gli sfondi e i seduttori: i Maestri che sanno farci accogliere tutto questo. E benedetti siano questi fotografi, che attraverso le loro seduzioni ci aprono nuovi mondi. 

di Gloria Perosin