RAGNAR AXELSSON | Where the World is Melting
Ragnar Axelsson
Where the World is Melting
I ghiacciai in Islanda si sciolgono e si ritirano, la tundra siberiana si
disgela, nei boschi divampano gli incendi. Ci sono segnali ovunque.
Ci sono state epoche più calde e più fredde, ed è storicamente
noto che i ghiacciai sono stati più piccoli e più grandi, ma ora il
pianeta è in fase di riscaldamento e la comunità scientifica ci sta
lanciando degli avvertimenti. Non c’è motivo di ignorarla. Dove c’è
vita, c’è speranza, e chi vive nell’Artico deve potersi aggrappare
alla speranza esattamente come il resto del mondo.
Ragnar Axelsson
Il fotografo islandese Ragnar Axelsson da tempo osserva con grande preoccupazione i cambiamenti climatici. Per oltre quarant’anni ha documentato i mutamenti drammatici che colpiscono i paesaggi e gli habitat ai margini del mondo abitabile. Per farlo, ha viaggiato nelle regioni più sperdute e isolate dell’Artico, incontrando cacciatori inuit nel Nord del Canada e in Groenlandia, agricoltori e pescatori in Islanda e nelle Isole Fær Øer, popolazioni indigene nel Nord della Scandinavia e in Siberia.
Le sue fotografie in un bianco e nero essenziale svelano i legami straordinari che uniscono luoghi, persone e animali nell’ambiente estremo dell’Artico: legami sottoposti a trasformazioni profonde e complesse, provocate da cambiamenti climatici senza precedenti. Le informazioni di Axelsson provengono da resoconti di prima mano delle popolazioni locali. Incurante di rischi e
fatiche, Axelsson viaggia fino a località remote per trascorrere periodi prolungati con gli abitanti del posto. Condividendone la vita quotidiana, spesso gravosa, si guadagna così la loro fiducia e ha modo di fotografarne le vite e scriverne le storie, diventando un ambasciatore della loro esistenza e delle loro mutevoli condizioni di vita.
Ragnar Axelsson (1958) per oltre quarant’anni ha fotografato persone, animali e paesaggi nelle regioni più remote dell’Artico. Fotoreporter del quotidiano islandese «Morgunblaðið» (1976-2020), ha inoltre lavorato come freelance, in Lettonia, Lituania, Mozambico, Sudafrica, Cina e Ucraina. Le sue fotografie, esposte in tutto il mondo, sono state pubblicate su testate come «LIFE», «Newsweek», «Stern», «GEO», «National Geographic», «Time» e «Polka». All’attivo ha otto libri, tra cui Arctic Heroes (2020), Jökull / Glacier (2018, prefazione di Ólafur Elíasson) e
Andlit Nordursins / The Face of The North (2016, prefazione di Mary Ellen Mark), vincitore del Premio letterario islandese 2016 per la saggistica. Tra i riconoscimenti che ha ricevuto per il suo lavoro, si segnalano la menzione d’onore del Leica Oskar Barnack Award, il Gran Prix del Festival de la Photo de Mer di Vannes e una delle massime onorificenze islandesi, il titolo di cavaliere dell’Ordine del Falcone.
Ingresso a pagamento
Don Baronio - Via Matteotti n.28
Orari
12 settembre ore 18/24
13 settembre ore 9/24
14 settembre ore 9/20
20-21 settembre, 27-28 settembre ore 10-20
INGRESSO MOSTRE
12 € / 5 € residenti di Savignano / gratuito under 14
Where the World is Melting
I ghiacciai in Islanda si sciolgono e si ritirano, la tundra siberiana si
disgela, nei boschi divampano gli incendi. Ci sono segnali ovunque.
Ci sono state epoche più calde e più fredde, ed è storicamente
noto che i ghiacciai sono stati più piccoli e più grandi, ma ora il
pianeta è in fase di riscaldamento e la comunità scientifica ci sta
lanciando degli avvertimenti. Non c’è motivo di ignorarla. Dove c’è
vita, c’è speranza, e chi vive nell’Artico deve potersi aggrappare
alla speranza esattamente come il resto del mondo.
Ragnar Axelsson
Il fotografo islandese Ragnar Axelsson da tempo osserva con grande preoccupazione i cambiamenti climatici. Per oltre quarant’anni ha documentato i mutamenti drammatici che colpiscono i paesaggi e gli habitat ai margini del mondo abitabile. Per farlo, ha viaggiato nelle regioni più sperdute e isolate dell’Artico, incontrando cacciatori inuit nel Nord del Canada e in Groenlandia, agricoltori e pescatori in Islanda e nelle Isole Fær Øer, popolazioni indigene nel Nord della Scandinavia e in Siberia.
Le sue fotografie in un bianco e nero essenziale svelano i legami straordinari che uniscono luoghi, persone e animali nell’ambiente estremo dell’Artico: legami sottoposti a trasformazioni profonde e complesse, provocate da cambiamenti climatici senza precedenti. Le informazioni di Axelsson provengono da resoconti di prima mano delle popolazioni locali. Incurante di rischi e
fatiche, Axelsson viaggia fino a località remote per trascorrere periodi prolungati con gli abitanti del posto. Condividendone la vita quotidiana, spesso gravosa, si guadagna così la loro fiducia e ha modo di fotografarne le vite e scriverne le storie, diventando un ambasciatore della loro esistenza e delle loro mutevoli condizioni di vita.
Ragnar Axelsson (1958) per oltre quarant’anni ha fotografato persone, animali e paesaggi nelle regioni più remote dell’Artico. Fotoreporter del quotidiano islandese «Morgunblaðið» (1976-2020), ha inoltre lavorato come freelance, in Lettonia, Lituania, Mozambico, Sudafrica, Cina e Ucraina. Le sue fotografie, esposte in tutto il mondo, sono state pubblicate su testate come «LIFE», «Newsweek», «Stern», «GEO», «National Geographic», «Time» e «Polka». All’attivo ha otto libri, tra cui Arctic Heroes (2020), Jökull / Glacier (2018, prefazione di Ólafur Elíasson) e
Andlit Nordursins / The Face of The North (2016, prefazione di Mary Ellen Mark), vincitore del Premio letterario islandese 2016 per la saggistica. Tra i riconoscimenti che ha ricevuto per il suo lavoro, si segnalano la menzione d’onore del Leica Oskar Barnack Award, il Gran Prix del Festival de la Photo de Mer di Vannes e una delle massime onorificenze islandesi, il titolo di cavaliere dell’Ordine del Falcone.
Ingresso a pagamento
Don Baronio - Via Matteotti n.28
Orari
12 settembre ore 18/24
13 settembre ore 9/24
14 settembre ore 9/20
20-21 settembre, 27-28 settembre ore 10-20
INGRESSO MOSTRE
12 € / 5 € residenti di Savignano / gratuito under 14